FESTA DI SAN FRANCESCO PATRONO D’ITALIA

Altissimu, onnipotente, bon Signore, tue so’ le laude, la gloria e l’honore et onne benedictione. Ad Te solo, Altissimu, se konfane e nullu homo ène dignu Te mentovare. Laudato sie, mi’ Signore, cum tutte le Tue creature, spetialmente messor lo frate sole, lo qual è iorno, et allumini noi per lui. Et ellu è bellu e radiante cum grande splendore: de Te, Altissimo, porta significatione. Laudato si’, mi’ Signore, per sora luna e le stelle: in celu l’ài formate clarite e pretiose e belle. Laudato si’, mi’ Signore, per frate vento e per aere e nubilo e sereno et onne tempo, per lo quale a le Tue creature dài sustentamento. Laudato si’, mi’ Signore, per sor’aqua, la quale è multo utile et humile e pretiosa e casta. Laudato si’, mi’ Signore, per frate focu, per lo quale ennallumini la notte, et ello è bello e iocundo e robustoso e forte. Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta e governa, e produce diversi fructi con coloriti flori et herba. Laudato si’, mi’ Signore, per quelli ke perdonano per lo Tuo amore, e sostengo infirmitate e tribulatione. Beati quelli ke ‘l sosterrano in pace, ka da Te, Altissimo, sirano incoronati. Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra morte corporale, da la quale nullu homo vivente pò skappare: guai a quelli ke morrano ne le peccata mortali; beati quelli ke trovarà ne le tue santissime voluntati, ka la morte secunda no ‘l farrà male. Laudate e benedicete mi’ Signore e ringratiate e serviateli cum grande humilitate.

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TRANSITO DI SAN FRANCESCO 3 OTTOBRE

S. Messa dai frati Cappuccini alle ore 18

Il Transito di San Francesco
dalla Leggenda maggiore, cfr. FF 1239-1245

Durante il biennio che seguì alla impressione delle stimmate, nell’anno ventesimo della sua conversione, Francesco chiese che lo portassero a Santa Maria della Porziuncola, per rendere a Dio lo spirito della vita, là dove aveva ricevuto lo spirito della grazia. Quando vi fu condotto si prostrò tutto nudo sulla nuda terra in quell’ora estrema nella quale il nemico poteva ancora scatenare la sua ira. Così disteso sulla terra sollevò la faccia al cielo mentre con la mano sinistra copriva la ferita del fianco destro, che non si vedesse. E disse ai frati: «Io ho fatto la mia parte; la vostra, Cristo ve la insegni».
Piangevano, i compagni del Santo, e uno di loro, che l’uomo di Dio chiamava suo guardiano, si levò su in fretta, prese la tonaca, la corda e le mutande e le porse al poverello di Cristo, dicendo: «Io te le do in prestito, come a un povero, e tu prendile con il mandato della santa obbedienza». Ne gode il Santo e giubila per la letizia del cuore perché vede che ha serbato fede a madonna Povertà fino alla fine; e, levando le mani al cielo, magnifica il suo Cristo, perché, alleggerito di tutto, libero se ne va a Lui. Volle uscire nudo dal mondo e ai frati che gli stavano intorno ingiunse per obbedienza e carità che, dopo morto, lo lasciassero nudo là sulla terra per il tratto di tempo necessario a percorrere comodamente un miglio.
Finalmente, avvicinandosi il momento del suo transito, fece chiamare intorno a sé tutti i frati del luogo e, consolandoli della sua morte con espressioni carezzevoli li esortò con paterno affetto all’amore di Dio. Si diffuse a parlare sulla necessita di conservare la pazienza, la povertà, la fedeltà alla santa Chiesa romana, ma ponendo sopra tutte le altre norme il santo Vangelo. Mentre tutti i frati stavano intorno a lui, stese sopra di loro le mani, intrecciando le braccia in forma di croce (giacché aveva sempre amato questo segno) e benedisse tutti i frati, presenti e assenti, nella potenza e nel nome del Crocifisso. Inoltre aggiunse ancora: «State saldi, o figli tutti, nel timore del Signore e perseverate sempre in esso! E, poiché sta per venire la tentazione e la tribolazione, beati coloro che persevereranno nel cammino iniziato! Quanto a me, mi affretto verso Dio e vi affido tutti alla Sua grazia!».
Terminata questa dolce ammonizione, l’uomo a Dio carissimo comandò che gli portassero il libro dei Vangeli e che gli leggessero il passo di Giovanni, che incomincia: «Prima della festa di Pasqua…»(Gv 13,1). Egli, poi, proruppe nell’esclamazione del salmo: «Con la mia voce al Signore io grido, con la mia voce il Signore io supplico» e lo recitò fin al versetto finale: «Mi attendono i giusti, per il momento in cui mi darai la ricompensa»(Cfr Sal 141,1-8).
Quando, infine, si furono compiuti in lui tutti i misteri, quell’anima santissima, sciolta dal corpo, fu sommersa nell’abisso della chiarità divina e l’uomo beato s’addormentò nel Signore. Uno dei suoi frati e discepoli vide quell’anima beata, in forma di stella fulgentissima, sollevarsi su una candida nuvoletta al di sopra di molte acque e penetrare diritta in cielo: nitidissima, per il candore della santità eccelsa e ricolma di celeste sapienza e di grazia, per le quali il Santo meritò di entrare nel luogo della luce e della pace, dove con Cristo riposa senza fine.
Il vescovo d’Assisi si trovava in pellegrinaggio al santuario di San Michele sul Monte Gargano. Il beato Francesco gli apparve la notte stessa del suo transito e gli disse: «Ecco, io lascio il mondo e vado in cielo». Al mattino, il vescovo, alzatosi, narrò ai compagni quanto aveva visto e, ritornato ad Assisi poté costatare con sicurezza che il beato padre era migrato da questo mondo nel momento stesso in cui egli lo aveva saputo per visione.
Le allodole, che sono amiche della luce e han paura del buio della sera, al momento del transito del Santo, pur essendo già imminente la notte, vennero a grandi stormi sopra il tetto della casa e roteando a lungo con non so qual insolito giubilo, rendevano testimonianza gioiosa e palese alla gloria del Santo, che tante volte le aveva invitate a lodare Dio.

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IMPRESSIONE DELLE SANTE STIMMATE

Mercoledì 17 settembre

memoria delle sante stimmate di san Francesco

S. Messa ore 18 frati Cappuccini

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SAN LUDOVICO PATRONO DELL’O.F.S.

Cari fratelli, abbiamo una proposta per lunedì 25 agosto p. v. festa del nostro Patrono San Ludovico: ci troveremo a Messa in chiesa dei Frati Cappuccini alle ore 18.00 (prima c’è sempre il Rosario per chi lo desidera), dopo la Messa davanti all’ingresso della Chiesa bruceremo le intenzioni e le offerte di perdono che sono state raccolte il 1° agosto, sono ben 70!
Al termine fra Claudio ci ospiterà nella sala della mensa dei poveri per consumare insieme una pizza e raccontarci come abbiamo passato la nostra estate.
Vi anticipiamo che il primo incontro di fraternità sarà il 13 settembre sempre alle ore 16.15.
Un caro saluto
Patrizia, Enrico, Paolo, Sergio e fra Claudio

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IL PERDONO DI ASSISI 2025

Ci troviamo tutti insieme in chiesa dei frati Cappuccini a Conegliano venerdì 1 agosto 2025 alle ore 18

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GIUBILEO FRATERNITA’ DI CONEGLIANO

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PASQUA DI RESURREZIONE 2025

LA FRATERNITA’ DELL’ORDINE FRANCESCANO DI CONEGLIANO

AUGURA A TUTTI VOI E ALLE VOSTRE FAMIGLIE UNA SERENA E SANTA PASQUA NEL SIGNORE RISORTO

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