Costantino il Grande,1700 anni di cristianesimo: IN HOC SIGNO VINCES

In Vaticano un’iniziativa in vista del 1700° anniversario della battaglia di Ponte Milvio a Roma

Vittoria di Costantino, Battaglia di Ponte Milvio, Affresco di Piero della Francesca

L’anno in corso e il prossimo segnano il passo del “giubileo costantiniano”. Il 28 ottobre 2012, si celebrerà infatti il 1700° anniversario della battaglia di Ponte Milvio, che segna la conversione dell’imperatore Costantino.

Il tema è stato  oggetto di un convegno internazionale a Roma  dal titolo “Costantino il grande. Alle radici dell’Europa”,  dal 18 al 21 aprile 2012. L’iniziativa è stata promossa dal Pontificio Comitato di Scienze Storiche, con il patrocinio dell’Archivio Segreto Vaticano, della Biblioteca Apostolica Vaticana, del Consiglio Nazionale delle Ricerche, della Biblioteca Ambrosiana, del Consiglio Regionale del Lazio, della Delegazione dell’Unione Europea presso la Santa Sede e della Pontificia Università Lateranense.
Il congresso in Vaticano rappresenta  la prima parte di un “dittico”, il cui seguito avrà luogo il prossimo anno a Milano – nel 1700° anniversario dell’Editto – dove si analizzeranno in modo particolare le conseguenze storiche della svolta costantiniana.
Verrà invece approfondito in modo particolare il contesto storico in cui visse Costantino, la vicenda personale dell’imperatore, la situazione generale in cui versavano i cristiani all’inizio del

IV secolo e lo stato della libertà religiosa nella stessa epoca.

Il presidente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche, il monaco premostratense Bernard Ardura, ha spiegato che la battaglia di Ponte Milvio, pur non essendo un evento di grande rilevanza sul piano strategico militare, assurge presto a “simbolo fondativo di un mondo nuovo” che nasce, per l’appunto, dall’incontro tra l’imperatore romano e la religione cristiana.
La conversione di Costantino non rappresenta soltanto il volano per la fine delle persecuzioni anti-cristiane e per l’evangelizzazione dell’Europa ma segnerà anche l’affermazione dei “valori di dignità umana, di distinzione e cooperazione fra religione e Stato, di libertà di coscienza, di religione e culto”, ha aggiunto padre Ardura.
Costantino, in definitiva, fu “incontestabilmente un grande imperatore e un geniale politico, che riuscì ad unificare l’intero Impero attorno alla sua persona, creando Costantinopoli, la nuova Roma”.
Anche la libertà dei cristiani,all’epoca, aveva conosciuto notevoli alti e bassi: nel 260, dopo le persecuzioni di Decio e Valeriano, l’imperatore Gallieno riconobbe implicitamente le chiese cristiane. Seguì quasi mezzo secolo di equilibrio e pacifica convivenza fino all’ultima grande persecuzione, quella di Diocleziano.
Con Galero le persecuzioni si concludono per sempre, ma sotto il suo successore Costantino avviene qualcosa di epocale: il nuovo imperatore si converte, riconosce il cristianesimo quale religione ufficiale dell’impero e restituisce ai cristiani le proprietà confiscate durante gli anni dell’oppressione.

Costantino fu il primo vero realizzatore della separazione tra sfera politica e religiosa (“Date a Cesare quel che è di Cesare, date a Dio quel che è di Dio”), coerente con la predicazione Ipsissima verba Iesus.
L’epoca costantiniana non è tuttavia spiegabile se non alla luce dei cambiamenti del secolo precedente, a partire dall’introduzione della proprietà dei luoghi di culto ad opera di papa Callisto, mentre già Eusebio narra di una “notevole attività edilizia per la costruzione di numerose chiese romane, tra cui 40 basiliche”.
Lo stesso Massenzio, perito nella battaglia di Ponte Milvio contro Costantino, non era stato del tutto ostile ai cristiani: al contrario, “aveva iniziato la restituzione dei luoghi di culto”.
Lo storico Santo Mazzarino definisce  Costantino “l’uomo politico più rivoluzionario d’Europa”.
Nel corso del congresso, sono emersi altri elementi a conferma della complessità della questione costantiniana. Ad esempio il battesimo in punto di morte dell’imperatore da parte       di un vescovo ariano, fatto che porrà San Girolamo tra gli “anticostantiniani” della prima ora.
Le Chiese Orientali venerano Costantino come il “tredicesimo apostolo”, mentre dopo la Riforma Protestante, il primo imperatore cristiano viene elogiato da Lutero e Melantone ed attaccato dai giansenisti.
Questo primo evento si è concluso sabato 21 aprile ’12 con l’Udienza ai congressisti nel Palazzo Apostolico da parte di papa Benedetto XVI.

Approfondimenti: http://sites.google.com/site/giubileolibertareligiosa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *