VENERABILE SUOR CONSOLATA BETRONE

Venerabile Consolata Betrone

1903- Saluzzo 1946- Moncalieri

Il 15 dicembre 1935 Gesù faceva  scrivere alla cappuccina Serva di Dio Suor Consolata Betrone per tutte le anime: «Consolata, sovente anime buone, anime pie e molto spesso anime a Me consacrate, con una frase diffidente  feriscono l’intimo del mio Cuore: “Chissà se mi salverò?”. Apri il Vangelo e leggi  le mie promesse. Alle mie pecorelle ho promesso: “Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute e nessuno le rapirà dalla mia mano” (Gv 10,28). Hai capito, Consolata? Nessuno può strapparmi un ‘anima. Ma leggi ancora:“Il Padre mio che me le ha date è più grande di tutti e nessuno può rapirle dalla mano del Padre mio” (Gv 10,29).

Consolata, hai capito? Nessuno può strapparmi un anima… in eterno non periranno… perché Io do ad esse la vita eterna. Per chi ho pronunciato queste parole? Per tutte le pecore, per tutte le anime… Credimi Consolata, che all’inferno va chi vuole, cioè chi vuole veramente andarvi; perché se nessuno può strapparmi un’anima dalle mani; l’anima, per la libertà concessale, può fuggire, può tradirmi; rinnegarmi e passare quindi di propria volontà al demonio. Oh, se invece di ferire il mio Cuore con queste diffidenze,  pensaste un pò più al Paradiso che vi attende! Perché non vi ho creati per  l’inferno ma per il Paradiso, non per andare a far compagnia al demonio ma per godermi nell’amore eternamente.

Vedi Consolata, all’inferno ci va chi vuole andarvi… Pensa come è stolto il vostro timore di dannarvi: dopo che per salvare la vostra anima ho versato il mio Sangue, dopo che per un ‘intera esistenza l’ho  circondata di grazie, di grazie e di grazie…all’ultimo istante della vita, quando sto

per raccogliere il frutto della Redenzione e quindi quest’anima sta per amarmi  eternamente, Io, proprio Io che nel santo Vangelo ho promesso di dare ad essa la vita eterna e che nessuno me le strapperà di mano. Me la lascerò rubare dal demonio, dal mio peggiore nemico? Ma, Consolata,

si può credere a questa mostruosità? Vedi; l’impenitenza finale l’ha quell’anima che vuole andare all’inferno di proposito e quindi ostinatamente rifiuta la mia misericordia, perché io non rifiuto mai il

perdono a nessuno; a tutti offro e dono la mia immensa misericordia; perché per tutti ho versato il mio Sangue, per tutti!

No, non è la moltitudine dei peccati che danna l’anima, perché Io li perdono se essa si pente, ma è l’ostinazione a non volere il mio perdono, a volersi dannare.

San Disma, in croce, ha un solo atto di confidenza in Me e tanti e tanti peccati; ma in un istante è perdonato e lui, nel giorno stesso del suo ravvedimento, entra a possedere il mio Regno ed è un Santo!

Vedi il trionfo della mia misericordia e della confidenza in Me! No, Consolata:  il Padre mio che Me le ha date, le anime, è più grande e potente di tutti i demoni;sai! E nessuno può rapirle di mano al Padre mio».

Il 6 aprile 2019 papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui suor Maria Consolata, i resti della quale riposano dal 17 aprile 1958 nel monastero del Sacro Cuore a Moncalieri, è stata dichiarata Venerabile.